In questi giorni le profezie Maya sulla fine del mondo sembrano meno bislacche del solito e pensare al 2012 scoperchia scenari fantascientifici. Tra una catastrofe possibile e un evento certo, però, forse è più piacevole immaginare quest'ultimo. Specie se si tratta delle Olimpiadi.
Dal punto di vista della comunicazione visiva, ammettiamolo, Londra 2012 è partita con il piede sbagliato. A chi è piaciuto il logo ufficiale, presentato in pompa magna da Blair & Co? Sembra a pochissimi, a leggere i commenti sui vari blog e network sociali.
Chi non ha avuto – almeno per un attimo – la magra consolazione del “tutto il mondo è Paese” quando si è palesata al mondo la complicata composizione geometrica tutta rosa che forma le 4 cifre dell'anno olimpico (e che si può leggere come un incongruamente biblico “Zion”)?
La data dell'inaugurazione si avvicina e qualche nuvola scompare all'orizzonte.
Dopo l'identità visiva, infatti, in questi giorni sono stati presentati i manifesti ufficiali dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Londra 2012. E a prima vista, i risultati sembrano più in linea con la tradizione grafica made in UK: più colore, più fantasia, più impatto, più fermento creativo. Forse, si registra soltanto un po' di confusione arty e qualche preziosismo snob di troppo.
Tra gli artisti - illustratori ci sono alcune celebrità, da Tracey Emin a Michael Craig-Martin. Cosa ne pensate?
A chi interessa, i manifesti sono esposti e in vendita in edizione limitata alla Tate Britain durante il London 2012 Festival.
Via ilpost.it