uno scatto ogni tanto

giovedì 23 febbraio 2012

L'icona che mancava #1 Maïwenn

 Bella, giovane, febbrile, sensuale, logorroica, appassionata, rompiballe, talentuosa: Maïwenn Le Besco (un nome che è già un brand) è una bretone multitasking dagli occhi azzurri e dalla bocca grande. 
Già la sua vita sembra un romanzo vorticoso e appassionante: figlia d'artisti di una famiglia complicata, sorella della diafana Isild Le Besco (attrice intellettuale e regista di rigorosi film d'autore), ex compagna minorenne di Luc Besson (e madre della loro figlia Shanna), ex fidanzata del sulfureo rapper JoeyStarr, debutto come attrice a 8 anni nella parte di Isabelle Adjani bambina... 
Ma Maïwenn oggi non è soltanto una delle tante francesine imbronciate con un posto in prima fila nelle riviste people. È autrice teatrale, stand-up comedian di successo, sceneggiatrice e regista di tre film originali, provocatori e interessanti. L'ultimo, in particolare, l'ha davvero consacrata. Si tratta di Polisse, premio della Giuria a Cannes 2011, grande successo al box office francese, una decina di nomination ai prossimi César. 
Raccontando con taglio documentaristico, sensibilità, ritmo nervoso e accuratezza giornalistica il quotidiano di uomini e donne che lavorano nella sezione Protezione Minori della Polizia parigina, Polisse è contemporaneamente un pugno allo stomaco, un racconto appassionante e coinvolgente, un prototipo di cinema viscerale, un'esperienza di vita, un saggio di grande scrittura cinematografica, un esempio magistrale di come dirigere al meglio attori, attrici e bambini. 
In un'epoca avara di icone non omologate, Maïwenn spicca per la sua unicità: è seduttiva e impegnata come Angelina Jolie e Madonna, ma molto meno prevedibile, molto più borderline.

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