uno scatto ogni tanto

venerdì 29 luglio 2011

Summer Fake


Un'installazione artistica curiosa e adatta alla contigenza. La trovate qui, pubblicata su www.feeldesain.com: cosa c'è di più emblematico di un simulacro di piscina per esprimere l'estate che non c'è, la vacanza sognata, il fascino ambiguo del verosimile, l'inganno del benessere post-industriale e il desiderio di protezione e di fuga in un amniotico blu? 

Però, a fine luglio, mentre l'Italia e il mondo sembrano perdere pezzi e buonsenso, anche un finto tuffo in una finta piscina potrebbe procurare un vero sollievo. Come l'aria condizionata in assenza delle Dolomiti attorno.

Con queste riflessioni a bordo vasca, questo blog va momentaneamente in apnea.
Grazie Anne per la segnalazione!

A presto! E un augurio a tutti di tuffi reali e nuotate unplugged.

giovedì 28 luglio 2011

Nerd Pride


Lo spartiacque, forse, è stato Steve Jobs, un “Nerd with attitude”. Il guru globale degli Anni Zero ama le linee armoniche e l'estetica degli oggetti almeno quanto un designer berlinese Übercool. Oppure il film The Social Network, che ha dato umanità e una grandezza shakespeariana a Mark Zuckerberg.

Dopo di loro, la riscossa. Per fortuna, infatti, nerd che agli occhi del mondo diventano cool ce ne sono sempre di più. Anche nei famigerati e machisti videoclip hip-hop americani, sembra che i pettorali oliati e gli atteggiamenti da gangster impuniti lascino un po' di posto a timidi occhialuti, ballerini sgraziati e aggressive ma sexy coriste sovrappeso. 

Chi non ama Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman, grandiosi e perfetti anche nei loro film meno riusciti? Chi non solidarizza con i protagonisti di Glee (insegnanti compresi) e con i secchioni sfigati di The Big Bang Theory? Chi non trova irresistibile Tina Fey e non ammira allo stesso modo il talento eccentrico di Toni Collette e il personaggio tragicomico e disturbante che interpreta in United States of Tara

Anche i bravissimi prezzemolini del cinema italiano delle ultime tre stagioni, Giuseppe Battiston e Alba Rohrwacher, non piacciono forse anche un po' per il loro aspetto irregolare e non omologato? Cioè, in definitiva, per la loro magnetica e cinematica nerdery?

Ho fatto queste riflessioni non fondamentali dopo aver visto la gallery della fotografa Heather Landis, pubblicata su visualnews.com. La sua idea: rendere iconiche, glamour e senza tempo i ritratti di varia umanità nerd. Una curiosità: i modelli delle foto sono attori che interpetano sorridenti finti sfigati digitali. A volte basta un paio di occhiali fuori misura per evocare un mondo. Grazie Francesca!
Via visualnews.com


mercoledì 27 luglio 2011

Priceless


Ci sono cose che non hanno prezzo. Ce lo hanno insegnato a scuola. Ce l'hanno ricordato gli amici più illuminati e le nostre guide spirituali. Ce lo ribadiscono periodicamente gli spot Mastercard.
Nell'elenco sempre più ristretto dei priceless items ci sono, naturalmente, sentimenti universali (amore e dintorni) e beni primari come l'aria che respiriamo (dell'acqua, nonostante i referendum italiani, non sarei così sicuro). Sappiamo invece che tutto il resto ha un costo. I costi della politica, i costi della democrazia, i costi della libertà... Per non parlare dei costi necessari ad avere un'informazione libera e indipendente e di quelli – salatissimi – che devono essere sostenuti per cambiare il mondo, possibilmente in meglio.
Di tutto questo si occupa questo spot di fund raising, il cui protagonista è l'uomo più discusso e più emblematico del 2010. Ogni riferimento alla comunicazione Mastercard non è puramente casuale.
Grazie Claudio “Hank”! 
Via turn.to.it

martedì 26 luglio 2011

Artificial (Intel)ligence


Sarà vero che i social network e i dispositivi digitali user-friendly stanno lentamente colmando il divario tra geeks e non geeks, tra esperti informatici e semplici essere umani? Quella barriera culturale che impedisce - per capirci - una completa fusione comunicazionale tra un qualunque sviluppatore web under 30 e un copywriter ultraquarantenne che è già tanto se riesce a portare a buon fine il downloading di un app sul suo smartphone.

Il nuovo spot per il lancio del nuovo processore Intel® Core™ (un vero geek scriverebbe, più precisamente, la seconda generazione del processore i5) potrebbe dare un valido contributo al quesito. Lo vedete qui. Mi è stato segnalato, a distanza di poche ore, da un super geek del ramo reti informatiche (la casta più esclusiva, i Templari del digital divide) e da un graphic designer fieramente analogico. 
L'idea è, secondo me, divertente e geniale: utilizzare un archetipo dei film d'azione (l'inseguimento) e ambientarlo in una serie di piattaforme e contesti digitali che sono familiari alla maggior parte degli utilizzatori di pc. 

I geek ne sono estasiati. Non solo perché lo hanno scoperto loro, ma anche perché alla prima visione riescono ad anticipare le sequenze successive e magari a visualizzare i codici dei programmi utilizzati per realizzarlo. I non geek ne ammirano invece la raffinata contestualizzazione, la sapiente resa in immagini, il ritmo e la valenza empatica.
A volte basta poco per dare uno scossone alla torre di Babele digitale.
Grazie Matteo, grazie Alessandro!

lunedì 25 luglio 2011

Un po' di quiete dopo la tempesta


Per tre giorni il mondo è sembrato impazzire. La strage di Oslo, così violenta e inaspettata, ha dato una massiccia verniciata di nero su umori e speranze.

L'arte e la poesia non hanno fatto diventare l'umanità più saggia e pacifica. Però, a volte, hanno offerto minimi squarci di serenità, piccole luci nel buio.
Chissà se anche questo contributo made in Scotland potrà fungere da lenitivo esistenziale.
È l'incontro tra i colori e le forme di un grande illustratore contemporaneo, Lesley Barnes, e le note delicate dei Belle and Sebastian. La raffinata band indie-pop di Glasgow ha scelto il concittadino Barnes per la realizzazione del videoclip della versione remix di “I didn't see it coming”. La canzone fa parte dell'album “Write about love” (2010). Il video lo potete vedere qui. Un condensato di poesia in movimento, impalpabile magia, senso di meraviglia e originalità. Grazie Luisella!
Via designerblog.it

venerdì 22 luglio 2011

Siamo tutti animali


Il WWF compie 50 anni. Per festeggiare mezzo secolo di impegno nella salvaguardia della Natura, cominciato in tempi meno green (o green-washed?) di quelli attuali, il World Wide Fund for Nature ha lanciato un video istituzionale che sta facendo il giro del mondo e del web. Lo potete vedere qui.

Tra etologia, "Koyaanisqatsi" e Terence Malick, lo spot è interessante ed empatico, a tratti poetico.
Non so per quale processo del pensiero, ma in qualche modo mi ricorda la saggezza sorridente di Konrad Lorenz con le sue amate oche selvatiche negli storici documentari in bianco e nero che passavano in tv quando ero piccolo (molto piccolo!).

Il pericolo dell'autocelebrazione compiaciuta dell'ente ambientalista più famoso del mondo è quasi scampato, mentre gli eterni temi della bestialità umana o dell'umanità bestiale portano inedite suggestioni al nostro fin troppo ricco immaginario. (Grazie Greta!)

giovedì 21 luglio 2011

All'inizio


Lui è un cantautore elettropop francese dalla faccia buffa e dal nome simpatico: Alex Beaupain.
È l'autore delle musiche dei film di Christophe Honoré, tra cui quelle dello struggente “Les chansons d'amour” (1997), un omaggio fresco e disinibito alla Parigi della Nouvelle Vague e ai film musicali di Jacques Demy, con la loro finta innocenza in technicolor.
Qui però voglio segnalare una canzone e – soprattutto – un videoclip.
Si chiama “Au départ”, è tratto dall'album “Pourquoi mon coeur battait” e secondo me è bellissimo. Lo potete vedere qui.
Un'animazione semplice e colorata, icone prestate dall'infografica, ironia e inventiva, stilismi raffinati, trionfo del 2D, poesia per immagini... Il tutto per raccontare, in contemporanea, una storia d'amore e di disillusione privata e la storia della Sinistra francese dal trionfo di Mitterrand alle elezioni del 2002 con lo “scampato pericolo” Le Pen. Suggestivo, vero?

mercoledì 20 luglio 2011

La vita è troppo corta




(per il lavoro sbagliato).
Non è una primizia e molti di voi l'avranno sicuramente già vista e commentata. Però questa campagna pubblicitaria multisoggetto dedicata a una società che si occupa di domanda e offerta di lavoro sul mercato locale, mi piace particolarmente perché:
- è tedesca! (E non anglosassone o coreana o brasiliana, o di un altro Paese superpremiato a Cannes e dintorni)
- affronta con leggerezza e pragmatismo uno dei problemi più drammatici e discussi dell'Europa contemporanea (anche se in Germania la disoccupazione e l'insoddisfazione di precari e job-searcher non sono paragonabili alle nostre)
- è divertente ed efficace, anche grazie a uno stile fotografico iperrealista, molto anni Novanta
- tutti e 10 i soggetti funzionano (e non è affatto scontato), creando un mood coerente e d'impatto
- sembra quasi anacronistica nella sua "essenza analogica". Nessun link, nessuno "share this", nessun rimando digitale.





lunedì 18 luglio 2011

Un “semplice” saluto per cominciare.

Ciao!

Un “semplice” saluto per cominciare.
Questo ciao è dedicato a lettori e interlocutori che per ora sono solo immaginari.
Noi speriamo che poco per volta si trasformino in qualcosa di reale, in una varia e simpatica umanità. E magari che diventino tanti. E che ci leggano con curiosità, dandoci spunti interessanti e divertenti.
In questo spazio vogliamo condividere ispirazioni e informazioni legate all'impalpabile e indefinibile mondo della creatività.
L'ennesimo blog dedicato al design, alla pubblicità, alla coolness digitale? Difficile fare di più o di meglio di ciò che la rete offre in abbondanza. A noi interessa piuttosto fare da collettori e divulgatori di lampi e idee originali, così come le abbiamo trovate o ci sono state segnalate, tra social network e quotidiana serendipity.

Ecco, ci siamo. Si comincia!