uno scatto ogni tanto

lunedì 27 febbraio 2012

Guarda i titoli e immagina!

 
Dalle scritte allucinate di Enter the void alle raffinate geometrie colorate di X-Men: First Class. Dai tessuti e dai fluidi organici di Splice al glaciale e minaccioso teaser dell'attesissimo The Dark Knight Rises, passando per le più gioiose rielaborazioni vintage di Down with Love, The Pink Panther 2 e Le petit Nicolas
Su watchthetitles.com i titoli di testa dei film sono, per una volta, i protagonisti assoluti. 
Il sito raccoglie e presenta infatti una selezione dei titoli di testa più affascinanti, originali e creativi della storia del cinema recente, catalogandoli per titolo, per anno, per soggetto e anche per nome del designer o dello studio che li ha realizzati. 


Nella giornata in cui tutti commentano i risultati degli Oscar, ci sembra simpatico e opportuno segnalare uno spazio web il cui claim recita: Forget the film, watch the titles.


Il sito, interessante e continuamente aggiornato, è infatti tutto dedicato all'arte dei titoli di testa, a quella breve e coinvolgente magia che opera al momento in cui si abbassano le luci e partono le prime immagini proiettate, trasportandoci dolcemente in un altro mondo e in un'altra realtà. È bello scoprire o riscoprire tante mini-opere animate, spesso realizzate da superstar del design e dell'illustrazione. È bello vedere tanti titoli di testa (che in realtà sempre più spesso appaiono alla fine o a metà del film!) tutti insieme, in un trionfo di stili, font, colori e varietà. Buona visione! 


 

venerdì 24 febbraio 2012

L'icona che mancava #2 - SoKo

 
Sembra una vita fa, ma la canzone I'll kill her e la nascita del fenomeno mediatico di SoKo risalgono al 2008. In pochi mesi, chissà chi se lo ricorda, questo pezzo (a quei tempi molto scaricato e molto viralizzato su youtube e myspace) è diventata LA case history di successo da citare ogni volta che si parlava di nuove strategie discografiche, e ha fatto della giovanissima Stéphanie Alexandra Mina Sokolinski l'emblema della musica fai da te, figlia della cultura digitale e dei social media. 

Ora per SoKo è arrivato il momento della verità e del primo vero album di canzoni, il primo ad uscire anche su supporto fisico, vinile e CD. Titolo della raccolta, di imminente pubblicazione in Italia: I thought I was an alien. Chissà se manterrà la stessa freschezza, irruenza rock e naturalezza folk di quando è stata scoperta sul web. Dai primi pezzi ascoltabili in rete, tra cui quello linkato qui (accompagnato da un video lo-fi diretto da lei stessa) sembrerebbe di sì.

Ma ciò che fa la differenza, oltre al songwriting e alla bella voce calda, è il personaggio SoKo, anti talent-show, davvero contemporaneo e autenticamente europeo. Origini polacche, cittadinanza francese, viso acqua e sapone, vagabondaggi nord-europei, migliaia di concerti anche improvvisati, ballate a fior di pelle, punk attitude, remix di DJ alla moda, nessun virtuosismo e nessuna concessione allo show-business, una carriera parallela di attrice cinematografica con una serie di ruoli molto fisici e intensi: insomma, le stigmate dell'icona contemporanea ci sono tutte. 


 

giovedì 23 febbraio 2012

L'icona che mancava #1 Maïwenn

 Bella, giovane, febbrile, sensuale, logorroica, appassionata, rompiballe, talentuosa: Maïwenn Le Besco (un nome che è già un brand) è una bretone multitasking dagli occhi azzurri e dalla bocca grande. 
Già la sua vita sembra un romanzo vorticoso e appassionante: figlia d'artisti di una famiglia complicata, sorella della diafana Isild Le Besco (attrice intellettuale e regista di rigorosi film d'autore), ex compagna minorenne di Luc Besson (e madre della loro figlia Shanna), ex fidanzata del sulfureo rapper JoeyStarr, debutto come attrice a 8 anni nella parte di Isabelle Adjani bambina... 
Ma Maïwenn oggi non è soltanto una delle tante francesine imbronciate con un posto in prima fila nelle riviste people. È autrice teatrale, stand-up comedian di successo, sceneggiatrice e regista di tre film originali, provocatori e interessanti. L'ultimo, in particolare, l'ha davvero consacrata. Si tratta di Polisse, premio della Giuria a Cannes 2011, grande successo al box office francese, una decina di nomination ai prossimi César. 
Raccontando con taglio documentaristico, sensibilità, ritmo nervoso e accuratezza giornalistica il quotidiano di uomini e donne che lavorano nella sezione Protezione Minori della Polizia parigina, Polisse è contemporaneamente un pugno allo stomaco, un racconto appassionante e coinvolgente, un prototipo di cinema viscerale, un'esperienza di vita, un saggio di grande scrittura cinematografica, un esempio magistrale di come dirigere al meglio attori, attrici e bambini. 
In un'epoca avara di icone non omologate, Maïwenn spicca per la sua unicità: è seduttiva e impegnata come Angelina Jolie e Madonna, ma molto meno prevedibile, molto più borderline.

mercoledì 22 febbraio 2012

Vivere le lingue. Un'emozione unica!

 Viaggiare nello spazio: Parigi, Londra, Barcellona, Pechino. Ma anche viaggiare (indietro) nel tempo, fino ai dolci e lontani tempi del liceo. È ciò che ci permette di fare la nuova campagna EF, leader globale nella formazione linguistica all'estero. Il claim recita Live the language, e in effetti gli spot infondono al tema dell'apprendimento della lingua straniera massicce dosi di vitalità e coinvolgimento emotivo. Eccolo qui: http://vimeo.com/18969157
Quattro città, quattro piccole avventure esistenziali, quattro protagonisti giovanissimi, quattro racconti filmati con delicatezza, ironia e romanticismo indie. Il tutto impreziosito da un bel lavoro di copywriting (la traslitterazione delle parole della lingua da imparare diventa la chiave esplorativa di un'esperienza di vita) e da una tipografia elegante e originale. La narrazione è fluida e credibile, le luci sono giuste, le città sono filmate con freschezza e maestria, l'effetto nostalgia è assicurato.  Per visualizzare gli altri soggetti e le altre città cliccate più in basso.  
  http://vimeo.com/18886355 http://vimeo.com/18952185 http://vimeo.com/18967093